NOSTRE PRODUZIONI
8P MANAGEMENT si occupa della produzione di spettacoli teatrali, e della loro distribuzione su tutto i territorio nazionale.
Si occupa, inoltre, della gestione di tutti i servizi connessi alla realizzazione e messa in scena degli spettacoli: allestimento, service, fonica, luci, trasporti e montaggio scenografie, e logistica in generale.
10 PICCOLI INDIANI
di Gianluca Ramazzotti
GIULIA MORGANI (Sig.ra Rogers)
PIELUIGI CORALLO (Sig. Rogers)
CATERINA MISASI (Vera Claytorn)
PIETRO BONTEMPO (Cpt. Lombard)
LEONARDO SBRAGIA (Antony Marston)
MATTIA SBRAGIA (Blore)
IVANA MONTI (Emily Brent)
LUCIANO VIRGILIO (Giudice Wargrave)
ALARICO SALAROLI (Generale McKenzie) CARLO SIMONI (Dott.Armstrong)
Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939, E NON NE RIMASE NESSUNO è considerato ancora oggi il capolavoro letterario di Agatha Christie.
Siamo nel 1939, l’Europa è alle soglie della guerra. Dieci sconosciuti per vari motivi sono state invitate su una bellissima isola deserta. Arrivati nelle camere, trovano affisse agli specchi una poesia, "Dieci piccoli indiani". La filastrocca parla di come muoiono, uno dopo l'altro, tutti i dieci indiani. Una serie di morti misteriose infonde il terrore negli ospiti dell'isola, che iniziano ad accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione. L’assassino si nasconde tra di loro.
Forse il romanzo più cupo della scrittrice probabilmente a causa proprio degli echi della guerra che di li a poco si sarebbero fatti sentire. Ma è grazie a questa cupezza che la scrittrice da sfogo ad una vicenda piena di intrigo e suspense che trova il suo apice in un finale tra i più elettrizzanti e spiazzanti mai scritti. L’uso della filastrocca infantile, ribadisce il clima angosciante che pervade tutto il romanzo e che si manifesta tra i due poli contraddittori della colpa e dell’innocenza. La stessa filastrocca come definisce il critico inglese Falzon “ E’ un’arma a doppio taglio aiuta a creare quell’atmosfera magica e surreale, quella regressione infantile verso una vacanza nell’irrazionale e allo stesso tempo, scandisce con il suo ritmo inesorabile, la minaccia di morte che incombe su ciascun personaggio. Tutti professionisti sicuri di se e della solida posizione sociale che viene messa in discussione dal preciso momento in cui sbarcano sull’isola”.
La versione che vi presentiamo diretta dal regista spagnolo Ricard Reguant, è stata un enorme successo sia a Madrid la scorsa stagione che a Barcelona, tutti i personaggi sono ben caratterizzati e delineati nelle loro profondità interiori. La stessa epoca del romanzo viene rispettata cosi da ambientarla nei suggestivi anni 40’ con una scenografia in stile Art-Decò, utilizzando i colori bianchi e neri, che darà certamente impatto visivo ad uno spettacolo che vede sul palcoscenico dieci protagonisti della scena italiana per la prima volta tutti insieme di varie generazioni e background artistici differenti.
GIULIA MORGANI (Sig.ra Rogers)
PIELUIGI CORALLO (Sig. Rogers)
CATERINA MISASI (Vera Claytorn)
PIETRO BONTEMPO (Cpt. Lombard)
LEONARDO SBRAGIA (Antony Marston)
MATTIA SBRAGIA (Blore)
IVANA MONTI (Emily Brent)
LUCIANO VIRGILIO (Giudice Wargrave)
ALARICO SALAROLI (Generale McKenzie) CARLO SIMONI (Dott.Armstrong)
Scritto nel 1936 e pubblicato nel 1939, E NON NE RIMASE NESSUNO è considerato ancora oggi il capolavoro letterario di Agatha Christie.
Siamo nel 1939, l’Europa è alle soglie della guerra. Dieci sconosciuti per vari motivi sono state invitate su una bellissima isola deserta. Arrivati nelle camere, trovano affisse agli specchi una poesia, "Dieci piccoli indiani". La filastrocca parla di come muoiono, uno dopo l'altro, tutti i dieci indiani. Una serie di morti misteriose infonde il terrore negli ospiti dell'isola, che iniziano ad accusarsi a vicenda fino ad arrivare ad una scioccante conclusione. L’assassino si nasconde tra di loro.
Forse il romanzo più cupo della scrittrice probabilmente a causa proprio degli echi della guerra che di li a poco si sarebbero fatti sentire. Ma è grazie a questa cupezza che la scrittrice da sfogo ad una vicenda piena di intrigo e suspense che trova il suo apice in un finale tra i più elettrizzanti e spiazzanti mai scritti. L’uso della filastrocca infantile, ribadisce il clima angosciante che pervade tutto il romanzo e che si manifesta tra i due poli contraddittori della colpa e dell’innocenza. La stessa filastrocca come definisce il critico inglese Falzon “ E’ un’arma a doppio taglio aiuta a creare quell’atmosfera magica e surreale, quella regressione infantile verso una vacanza nell’irrazionale e allo stesso tempo, scandisce con il suo ritmo inesorabile, la minaccia di morte che incombe su ciascun personaggio. Tutti professionisti sicuri di se e della solida posizione sociale che viene messa in discussione dal preciso momento in cui sbarcano sull’isola”.
La versione che vi presentiamo diretta dal regista spagnolo Ricard Reguant, è stata un enorme successo sia a Madrid la scorsa stagione che a Barcelona, tutti i personaggi sono ben caratterizzati e delineati nelle loro profondità interiori. La stessa epoca del romanzo viene rispettata cosi da ambientarla nei suggestivi anni 40’ con una scenografia in stile Art-Decò, utilizzando i colori bianchi e neri, che darà certamente impatto visivo ad uno spettacolo che vede sul palcoscenico dieci protagonisti della scena italiana per la prima volta tutti insieme di varie generazioni e background artistici differenti.
CI DO... CHE CI DO... CHE CI DO
scritto e diretto da Gigi Sammarchi
con
Andrea Roncato e Gigi Sammarchi
Lo spettacolo ripercorre tutta la vita artistica e non del duo comico che va dalla nascita ai giorni nostri, 40 anni di comicità. Sarà un’occasione per rivedere alcuni dei loro sketch che li hanno resi famosi ed altri completamente inediti e mai passati sul piccolo schermo.
con
Andrea Roncato e Gigi Sammarchi
Lo spettacolo ripercorre tutta la vita artistica e non del duo comico che va dalla nascita ai giorni nostri, 40 anni di comicità. Sarà un’occasione per rivedere alcuni dei loro sketch che li hanno resi famosi ed altri completamente inediti e mai passati sul piccolo schermo.
IO VENDO LE EMOZIONI
con Francecso Pannofino
Uno spettacolo contemporaneo, un’alternanza di musica e parole.
Sul palco Francesco Pannofino si racconta, dalla sua esperienza di attore-doppiatore alla vita personale, passando attraverso la realizzazione del suo primo album da cantautore nella cornice di uno spaccato della storia italiana. Il suo racconto è mediato dalle domande di un grande musicofilo e saggista, Alfredo Saitto, considerato tra i più autorevoli esperti musicali italiani, in un’atmosfera coinvolgente, quasi conviviale, nel quale il pubblico è idealmente il terzo ospite al tavolino.
Un percorso in cui il protagonista può parlare di sé, introducendo con i racconti i brani che canterà accompagnato dal musicista Lino Rufo, storico leader della band NOGOSPEL.
La naturalezza e la spontaneità del contesto e dell’intervista fa sì che ogni rappresentazione sia unica, lasciando tantissimo spazio all’improvvisazione
Uno spettacolo contemporaneo, un’alternanza di musica e parole.
Sul palco Francesco Pannofino si racconta, dalla sua esperienza di attore-doppiatore alla vita personale, passando attraverso la realizzazione del suo primo album da cantautore nella cornice di uno spaccato della storia italiana. Il suo racconto è mediato dalle domande di un grande musicofilo e saggista, Alfredo Saitto, considerato tra i più autorevoli esperti musicali italiani, in un’atmosfera coinvolgente, quasi conviviale, nel quale il pubblico è idealmente il terzo ospite al tavolino.
Un percorso in cui il protagonista può parlare di sé, introducendo con i racconti i brani che canterà accompagnato dal musicista Lino Rufo, storico leader della band NOGOSPEL.
La naturalezza e la spontaneità del contesto e dell’intervista fa sì che ogni rappresentazione sia unica, lasciando tantissimo spazio all’improvvisazione
MAMMA SEI SEMPRE NEI MIEI PENSIERI. SPOSTATI!
di Cinzia Leone e Fabio Mureddu
con Cinzia Leone
Brillante, ironica, divertente, commovente. Cinzia Leone conquista il pubblico con il suo "Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati!", spettacolo in forma di monologo su vizi e virtù dell'essere madri e figlie, oggi come ieri.
L'irresistibile Leone, scansando via ogni possibilità di equivoco e presentando da subito la sua performance come una chiacchierata tra amici, tiene banco con grande destrezza per tutto il tempo dello spettacolo, sulle questioni che attanagliano le donne, dalla preistoria ai tempi moderni, in quella lunga catena di inevitabili passaggi di consegne da genitore a figlia e da figlia a madre. Dalla gastrite alla colite, dalle eccessive premure per i propri figli alle preoccupazioni per una madre anziana, con un progressivo ribaltamento delle parti, alla necessità di un'emancipazione dai rispettivi ruoli, per non restare schiacciate l'una dall'altra.
Davvero tanti i temi toccati dall'attrice, quale pretesto per esorcizzare, ridendoci su, un rapporto tanto stretto quanto importante per la vita di ciascuno. Per affermare l'esigenza di ogni donna di farsi spazio nella vita, di vivere con indipendenza sapendo bene quanto costi fare i conti con tale bisogno. Un monologo interiore che potremmo fare tutti, indistintamente, qui condiviso dall'attrice con semplicità e comunicativa con gli spettatori, che alla fine diventa un atto d'amore verso colei che ci ha messo al mondo
con Cinzia Leone
Brillante, ironica, divertente, commovente. Cinzia Leone conquista il pubblico con il suo "Mamma sei sempre nei miei pensieri. Spostati!", spettacolo in forma di monologo su vizi e virtù dell'essere madri e figlie, oggi come ieri.
L'irresistibile Leone, scansando via ogni possibilità di equivoco e presentando da subito la sua performance come una chiacchierata tra amici, tiene banco con grande destrezza per tutto il tempo dello spettacolo, sulle questioni che attanagliano le donne, dalla preistoria ai tempi moderni, in quella lunga catena di inevitabili passaggi di consegne da genitore a figlia e da figlia a madre. Dalla gastrite alla colite, dalle eccessive premure per i propri figli alle preoccupazioni per una madre anziana, con un progressivo ribaltamento delle parti, alla necessità di un'emancipazione dai rispettivi ruoli, per non restare schiacciate l'una dall'altra.
Davvero tanti i temi toccati dall'attrice, quale pretesto per esorcizzare, ridendoci su, un rapporto tanto stretto quanto importante per la vita di ciascuno. Per affermare l'esigenza di ogni donna di farsi spazio nella vita, di vivere con indipendenza sapendo bene quanto costi fare i conti con tale bisogno. Un monologo interiore che potremmo fare tutti, indistintamente, qui condiviso dall'attrice con semplicità e comunicativa con gli spettatori, che alla fine diventa un atto d'amore verso colei che ci ha messo al mondo
IL MARITO DI MIO FIGLIO
Di Daniele Falleri
con
EVA GRIMALDI, ANDREA RONCATO, PIETRO DE SILVA, LUDOVICO FREMONT, PIA ENGLEBERTH, ROBERTA GARZIA , ANDREA STANDARDI
E’ una moderna commedia degli equivoci che affronta con ironia un tabù sulla cresta dell’onda in tutto il mondo: il matrimonio gay.
E’ una storia dai toni brillanti, a tratti comici, che si nutre della psicologia dei personaggi e si addentra con disinvolta leggerezza nei loro intrecci familiari.
L’autore si diverte a mettere in scena tutti i più diffusi pregiudizi sui gay, giocando argutamente con i vari cliché per poi demolirli implacabilmente ad uno ad uno.
Il cast, composto da fuoriclasse della comicità, diverte e commuove il pubblico fino alle lacrime.
Domani Giorgino e Michele (alias George & Michael) si sposano.
Presi all’ultimo momento da uno scrupolo di coscienza, decidono di affrontare i rispettivi genitori convocandoli nel loro appartamento per comunicargli la notizia.
Ma la rivelazione della propria omosessualità crea uno scompiglio che va oltre l’immaginazione dei due futuri sposi.
Le nozze saltano a colpi di sessualità confuse, amanti inaspettati, relazioni segrete e intrecci che non risparmiano neanche i genitori della ormai scoppiata coppia.
con
EVA GRIMALDI, ANDREA RONCATO, PIETRO DE SILVA, LUDOVICO FREMONT, PIA ENGLEBERTH, ROBERTA GARZIA , ANDREA STANDARDI
E’ una moderna commedia degli equivoci che affronta con ironia un tabù sulla cresta dell’onda in tutto il mondo: il matrimonio gay.
E’ una storia dai toni brillanti, a tratti comici, che si nutre della psicologia dei personaggi e si addentra con disinvolta leggerezza nei loro intrecci familiari.
L’autore si diverte a mettere in scena tutti i più diffusi pregiudizi sui gay, giocando argutamente con i vari cliché per poi demolirli implacabilmente ad uno ad uno.
Il cast, composto da fuoriclasse della comicità, diverte e commuove il pubblico fino alle lacrime.
Domani Giorgino e Michele (alias George & Michael) si sposano.
Presi all’ultimo momento da uno scrupolo di coscienza, decidono di affrontare i rispettivi genitori convocandoli nel loro appartamento per comunicargli la notizia.
Ma la rivelazione della propria omosessualità crea uno scompiglio che va oltre l’immaginazione dei due futuri sposi.
Le nozze saltano a colpi di sessualità confuse, amanti inaspettati, relazioni segrete e intrecci che non risparmiano neanche i genitori della ormai scoppiata coppia.
IL TOPO NEL CORTILE
di Daniele Falleri
con
MASSIMO POGGIO, ELENA RUSSO, LAURA ADRIANI, ANDREA STANDARDI
Una famiglia è sconvolta dalla notizia che Samantha, la secondogenita, di soli sedici anni, è incinta.
La ragazza, muta in seguito ad un incidente in tenera età, ha tenuto nascosto il suo segreto per cinque lunghi mesi.
In netto contrasto col marito e il figlio maggiore, Gianna, la madre, pretende di risolvere la questione a modo suo inchiodando il fidanzatino della figlia alle proprie responsabilità.
Ma la cieca determinazione della donna subirà un drastico ribaltamento di prospettive nel momento in cui scoprirà l’identità del vero padre del bambino che sta per nascere.
Dopo vari riconoscimenti in Festival di Drammaturgia Contemporanea, l’atto unico IL TOPO NEL CORTILE va in scena con un cast brillante in audace contrasto con il dramma dell’evento narrato. Lo spettacolo, lontano da qualsiasi minimalismo, si muove sul filo di una iperreale quotidianità mirata ad esaltare la teatralità di una tragedia familiare dei nostri giorni.
con
MASSIMO POGGIO, ELENA RUSSO, LAURA ADRIANI, ANDREA STANDARDI
Una famiglia è sconvolta dalla notizia che Samantha, la secondogenita, di soli sedici anni, è incinta.
La ragazza, muta in seguito ad un incidente in tenera età, ha tenuto nascosto il suo segreto per cinque lunghi mesi.
In netto contrasto col marito e il figlio maggiore, Gianna, la madre, pretende di risolvere la questione a modo suo inchiodando il fidanzatino della figlia alle proprie responsabilità.
Ma la cieca determinazione della donna subirà un drastico ribaltamento di prospettive nel momento in cui scoprirà l’identità del vero padre del bambino che sta per nascere.
Dopo vari riconoscimenti in Festival di Drammaturgia Contemporanea, l’atto unico IL TOPO NEL CORTILE va in scena con un cast brillante in audace contrasto con il dramma dell’evento narrato. Lo spettacolo, lontano da qualsiasi minimalismo, si muove sul filo di una iperreale quotidianità mirata ad esaltare la teatralità di una tragedia familiare dei nostri giorni.
DISORIENT EXPRESS
di Cinzia Leone
con Cinzia Leone e Francesco Lamantia
Scritto a quattro mani da Cinzia Leone e Fabio Mureddu, Disorient Express è una fotografia di gruppo in cui ci siamo tutti visibilmente disorientati. E come può non essere disorientata un’umanità travolta ogni minuto da un cambiamento? Come possiamo essere sicuri di noi stessi e della realtà che ci circonda se ad ogni notizia sentita in televisione possiamo trovare contemporaneamente la smentita su Internet? Per raccontare tutto questo in uno spettacolo, per fotografare questa moltitudine di facce disorientate, Cinzia Leone decide di farsi disorientare proprio mentre fa lo spettacolo. Come? Facendo uno spettacolo contemporaneo che viene aggiornato in tempo reale: proprio come avviene nei programmi in diretta, una redazione, costantemente connessa al mondo esterno, aggiorna e modifica gli argomenti e i contenuti dello spettacolo. La realtà vista così è destabilizzante e comica allo stesso tempo perché i cambiamenti e le contraddizioni continue la rendono invisibile.
con Cinzia Leone e Francesco Lamantia
Scritto a quattro mani da Cinzia Leone e Fabio Mureddu, Disorient Express è una fotografia di gruppo in cui ci siamo tutti visibilmente disorientati. E come può non essere disorientata un’umanità travolta ogni minuto da un cambiamento? Come possiamo essere sicuri di noi stessi e della realtà che ci circonda se ad ogni notizia sentita in televisione possiamo trovare contemporaneamente la smentita su Internet? Per raccontare tutto questo in uno spettacolo, per fotografare questa moltitudine di facce disorientate, Cinzia Leone decide di farsi disorientare proprio mentre fa lo spettacolo. Come? Facendo uno spettacolo contemporaneo che viene aggiornato in tempo reale: proprio come avviene nei programmi in diretta, una redazione, costantemente connessa al mondo esterno, aggiorna e modifica gli argomenti e i contenuti dello spettacolo. La realtà vista così è destabilizzante e comica allo stesso tempo perché i cambiamenti e le contraddizioni continue la rendono invisibile.
INUTILMENTEFIGA
di Elda Alvigini e Natascia Di Vito
“Inutilmentefiga” racconta la condizione di molte donne di oggi, intorno ai quarant’anni, quasi sempre figlie di ex sessantottini, laureate, belle, con un buon lavoro, spesso separate con figli. Sono donne intelligenti e sensibili! almeno così si vedono loro! e non capiscono, ma proprio non capiscono, perché non hanno un uomo!
Attraverso i diversi argomenti affrontati nel testo, allo spettatore non sarà difficile capire che certa cultura sessantottina e di sinistra ci ha rovinato la vita! Il telefono cellulare è il co-protagonista e deus ex machina dello spettacolo; infatti, faranno da contrappunto al monologo le telefonate della madre e dell’amica della protagonista, nonché l’attesa angosciante di una risposta a un sms inviato all’inizio della rappresentazione.
Gli argomenti trattati vanno dai rapporti affettivi familiari (educazione, traumi infantili, edipi vari) al problema del rapporto con gli uomini, con le amiche, con la società, con la politica o quel che ne resta.
con Elda Alvigini
“Inutilmentefiga” racconta la condizione di molte donne di oggi, intorno ai quarant’anni, quasi sempre figlie di ex sessantottini, laureate, belle, con un buon lavoro, spesso separate con figli. Sono donne intelligenti e sensibili! almeno così si vedono loro! e non capiscono, ma proprio non capiscono, perché non hanno un uomo!
Attraverso i diversi argomenti affrontati nel testo, allo spettatore non sarà difficile capire che certa cultura sessantottina e di sinistra ci ha rovinato la vita! Il telefono cellulare è il co-protagonista e deus ex machina dello spettacolo; infatti, faranno da contrappunto al monologo le telefonate della madre e dell’amica della protagonista, nonché l’attesa angosciante di una risposta a un sms inviato all’inizio della rappresentazione.
Gli argomenti trattati vanno dai rapporti affettivi familiari (educazione, traumi infantili, edipi vari) al problema del rapporto con gli uomini, con le amiche, con la società, con la politica o quel che ne resta.
con Elda Alvigini
IL CONTO E' SERVITO
Regia di
Paola Tiziana Cruciani
Con Corrado Tedeschi, Nino Formicola, Roberta Garzia, Alessandra Schiavoni, Barbara Abbondanza, Martina Carletti, Simone Villani e Andrea Zanacchi
Metti una sera a cena: un politico ambizioso, un premio Nobel per la pace, una psicologa confusa, una bigotta rifatta, una colf straniera e obesa, una social dipendente con un fratello sessuomane… il menù non può che essere esilarante!
Uno spettacolo comico dal ritmo crescente che mette alla gogna le dinamiche di potere e ipocrisia che contraddistinguono la nostra società, caratterizzata, inoltre, da un eccesso di mezzi di comunicazione che generano solo incomunicabilità.
Nell’atmosfera noir della notte di Halloween, a colpi di dolcetti e scherzetti, il reale e l’assurdo andranno a scontrarsi e sovrapporsi, culminando in una guerra di paradossi dove non si comprende più il confine tra realtà e finzione.
“Il conto è servito” mette in scena, dunque, uno spaccato della società contemporanea, affidando il gioco dei paradossi a due grandi interpreti per la prima volta insieme sul palco: Corrado Tedeschi e Nino Formicola, magistralmente diretti da Paola Tiziana Cruciani.
Paola Tiziana Cruciani
Con Corrado Tedeschi, Nino Formicola, Roberta Garzia, Alessandra Schiavoni, Barbara Abbondanza, Martina Carletti, Simone Villani e Andrea Zanacchi
Metti una sera a cena: un politico ambizioso, un premio Nobel per la pace, una psicologa confusa, una bigotta rifatta, una colf straniera e obesa, una social dipendente con un fratello sessuomane… il menù non può che essere esilarante!
Uno spettacolo comico dal ritmo crescente che mette alla gogna le dinamiche di potere e ipocrisia che contraddistinguono la nostra società, caratterizzata, inoltre, da un eccesso di mezzi di comunicazione che generano solo incomunicabilità.
Nell’atmosfera noir della notte di Halloween, a colpi di dolcetti e scherzetti, il reale e l’assurdo andranno a scontrarsi e sovrapporsi, culminando in una guerra di paradossi dove non si comprende più il confine tra realtà e finzione.
“Il conto è servito” mette in scena, dunque, uno spaccato della società contemporanea, affidando il gioco dei paradossi a due grandi interpreti per la prima volta insieme sul palco: Corrado Tedeschi e Nino Formicola, magistralmente diretti da Paola Tiziana Cruciani.
LA REGGENTE
La Camorra al Femminile di Fortunato Calvino con interprete Elena Russo
Emozionante, affascinante ed in certi momenti è un pugno nello stomaco la “Reggente” di Calvino è una “donna di potere” spietata e feroce interpretata da Elena Russo . La Storia nasce dalla penna del drammaturgo Fortunato Calvino nel 2012 ed è andata in scena nel 2016 al Teatro Stabile Mercadante di Napoli in collaborazione con i docenti e gli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, riscuotendo un notevole successo di critica e di pubblico.
Il personaggio La Reggente è lo specchio di un mondo che non conosce pietà, che pretende obbedienza cieca e assoluta. Una generazione ottusa e violenta, che ignora la fatica e sfrutta il lavoro altrui. La Reggente è il risultato di una nuova gerarchia tutta al femminile che emula l’uomo, superandolo in crudeltà, lei, è il nuovo che avanza nei quartieri-feudi della Città di Napoli.
“La Reggente” di Fortunato Calvino: tra sangue, passione e tradimento, ha l’andamento di un moderno Shakespeare. Il testo del drammaturgo Fortunato Calvino racconta la storia di un potere malavitoso al femminile. La Reggente è la moglie del “ ‘O Pazzariello”, chiamato anche “Masaniello”. Potente boss di un quartiere di Napoli, detenuto in un carcere di massima sicurezza da dove darà alla moglie l’investitura di “Reggente” della famiglia e di condurre in sua assenza, tutti gli affari: il potere che lei si troverà a gestire, la farà precipitare in un delirio di onnipotenza che sfiorerà il patologico. Arrogante, spietata, porterà avanti determinata l’incarico ricevuto dal marito, assoggettando con la tortura chiunque tenterà di opporsi agli interessi della “famiglia”.
Emozionante, affascinante ed in certi momenti è un pugno nello stomaco la “Reggente” di Calvino è una “donna di potere” spietata e feroce interpretata da Elena Russo . La Storia nasce dalla penna del drammaturgo Fortunato Calvino nel 2012 ed è andata in scena nel 2016 al Teatro Stabile Mercadante di Napoli in collaborazione con i docenti e gli allievi dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli, riscuotendo un notevole successo di critica e di pubblico.
Il personaggio La Reggente è lo specchio di un mondo che non conosce pietà, che pretende obbedienza cieca e assoluta. Una generazione ottusa e violenta, che ignora la fatica e sfrutta il lavoro altrui. La Reggente è il risultato di una nuova gerarchia tutta al femminile che emula l’uomo, superandolo in crudeltà, lei, è il nuovo che avanza nei quartieri-feudi della Città di Napoli.
“La Reggente” di Fortunato Calvino: tra sangue, passione e tradimento, ha l’andamento di un moderno Shakespeare. Il testo del drammaturgo Fortunato Calvino racconta la storia di un potere malavitoso al femminile. La Reggente è la moglie del “ ‘O Pazzariello”, chiamato anche “Masaniello”. Potente boss di un quartiere di Napoli, detenuto in un carcere di massima sicurezza da dove darà alla moglie l’investitura di “Reggente” della famiglia e di condurre in sua assenza, tutti gli affari: il potere che lei si troverà a gestire, la farà precipitare in un delirio di onnipotenza che sfiorerà il patologico. Arrogante, spietata, porterà avanti determinata l’incarico ricevuto dal marito, assoggettando con la tortura chiunque tenterà di opporsi agli interessi della “famiglia”.
ALTI E BASSI
di e con PAOLA TIZIANA CRUCIANI
Chi frequenta quartieri alti, chi quartieri bassi. Chi vanta alti natali, chi viene dai bassi. Chi si ispira a alti ideali, chi cede ai bassi istinti. Chi vede la vita dall’alto, chi la subisce dal basso. Chi ha amato uomini alti, chi ha amato uomini bassi.
Alti e bassi è l’ultimo irresistibile successo teatrale scritto di Paola Tiziana Cruciani, artista eclettica, molto amata dal pubblico, apprezzata per la sua duttilità e capacità di interpretare personaggi tra loro molto diversi. In questa commedia, accompagnata da Manuela Bisanti e Alessandro Greggia, la nostra attrice si sdoppia, per vestire i panni di entrambe le protagoniste: Palmira, che arriva col treno a Roma tutte le mattine per fare le pulizie e Sabrina, romana benestante da sempre che vive all’Olgiata. L’occasione di incontro tra le due viene offerta da un provino televisivo per un reality che vuole mettere insieme cinque donne ricche e cinque povere abbinate in coppie. Ne vedremo delle belle!
Chi frequenta quartieri alti, chi quartieri bassi. Chi vanta alti natali, chi viene dai bassi. Chi si ispira a alti ideali, chi cede ai bassi istinti. Chi vede la vita dall’alto, chi la subisce dal basso. Chi ha amato uomini alti, chi ha amato uomini bassi.
Alti e bassi è l’ultimo irresistibile successo teatrale scritto di Paola Tiziana Cruciani, artista eclettica, molto amata dal pubblico, apprezzata per la sua duttilità e capacità di interpretare personaggi tra loro molto diversi. In questa commedia, accompagnata da Manuela Bisanti e Alessandro Greggia, la nostra attrice si sdoppia, per vestire i panni di entrambe le protagoniste: Palmira, che arriva col treno a Roma tutte le mattine per fare le pulizie e Sabrina, romana benestante da sempre che vive all’Olgiata. L’occasione di incontro tra le due viene offerta da un provino televisivo per un reality che vuole mettere insieme cinque donne ricche e cinque povere abbinate in coppie. Ne vedremo delle belle!
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